Etichetta: Fame FA 3065, Columbia FA 3065 Formato: Vinile, LP, Album, Ristampa Paese: UK Uscita: 1988 Tracce: Lato A Astronomy Dominé Lucifer Sam Matilda Mother Flaming Pow R. Toc H. Take Up Thy Stethoscope And Walk Lato B Interstellar Overdrive The Gnome Chapter 24 The Scarecrow Bike. The Piper at the Gates of Dawn è il primo album in studio del gruppo musicale britannico Pink Floyd, pubblicato nel 1967 dalla Columbia Graphophone Company. Si tratta dell’unico album realizzato sotto la guida di Syd Barrett ed è considerato fra gli album che hanno maggiormente influenzato la storia del rock psichedelico. Secondo la critica specializzata, l’album, oltre ad essere un classico della musica psichedelica, ha gettato le basi per una moltitudine di generi sopraggiunti successivamente (come indie rock, punk rock, space rock o noise rock). Nel gennaio del 1967, prima della registrazione di The Piper at the Gates of Dawn, il gruppo produsse nei Sound Techniques Studios di Londra un singolo intitolato Arnold Layne/Candy and a Currant Bun, che fu pubblicato due mesi dopo e raggiunse la 20ª posizione nella classifica britannica. Nello stesso mese i Pink Floyd registrarono per il documentario di Peter Whitehead Tonite Let’s All Make Love in London una versione di 16 minuti di Interstellar Overdrive (inclusa nella colonna sonora omonima) e una jam improvvisata chiamata Nick’s Boogie (quest’ultimo brano non è stato pubblicato fino al 1991, con la riedizione in CD della colonna sonora del film). I concerti del gruppo consistevano principalmente in jam strumentali e cover di genere blues; tuttavia i componenti cominciarono ad introdurre brani composti principalmente dal frontman Syd Barrett. Buona parte degli stessi vennero ripresentati in occasione del concerto Games for May, svoltosi alcuni mesi prima dell’ufficiale pubblicazione dell’album. Le registrazioni dell’album cominciarono il 21 febbraio 1967, nello studio 3 degli Abbey Road Studios, mentre i Beatles stavano registrando Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band e i Pretty Things S.F. Sorrow. L’album è stato prodotto da Norman Smith, un membro dello staff EMI che aveva progettato tutte le registrazioni dei Beatles fino all’album Rubber Soul. Smith, inoltre, produrrà anche il secondo album dei Pink Floyd, A Saucerful of Secrets. Interstellar Overdrive e Matilda Mother sono stati due dei primi brani registrati, in quanto il secondo era considerato un potenziale singolo. Uno dei primi mix di Interstellar Overdrive, invece, è stato utilizzato per un EP francese pubblicato nel luglio seguente. Nel mese di aprile i Pink Floyd registrarono sia Percy the Ratcatcher (successivamente re-intitolato Lucifer Sam) che She Was a Millionaire, brano mai pubblicato. Il batterista Nick Mason ricorda che a un certo punto della creazione dell’album, il gruppo fu introdotto nello studio 2, dove i Beatles stavano registrando Lovely Rita. Vi sono punti di vista contrastanti su come sia andata realmente la registrazione dell’album: Mason, nel suo libro Inside Out – La prima autobiografia dei Pink Floyd, sostiene che le sessioni non ebbero complicazioni di alcun tipo e che tutto il processo di produzione era stato molto efficiente. Norman Smith, tuttavia, criticò sia le sessioni di registrazione sia le abilità musicali dei componenti del gruppo. Egli dichiarò successivamente che le sessioni furono “assolutamente un inferno”. The Gnome e The Scarecrow vennero registrate in una sola incisione. Gran parte dell’album è accreditato solamente a Barrett, con tracce come Bike scritte verso la fine del 1966, ancor prima che la creazione dell’album fosse avviata. Bike era originariamente chiamata The Bike Song e fu incisa il 21 maggio 1967. L’ultima sessione ha avuto luogo il 5 luglio 1967, con la registrazione del brano Pow R. Toc H., una delle ultime canzoni ad essere aggiunte all’album. Vic Singh ha fotografato e disegnato la copertina dell’album. Sul retro copertina è raffigurata una silhouette del gruppo, disegnata da Barrett. Il titolo dell’album riprende quello del settimo capitolo del romanzo per ragazzi Il vento tra i salici di Kenneth Grahame, in cui i protagonisti Ratto e Talpa, attratti dalla musica misteriosa suonata da un flauto, incontrano il dio dei boschi Pan. L’album è stato pubblicato nel Regno Unito il 5 agosto 1967, sia in missaggio monofonico che stereofonico, e ha raggiunto la sesta posizione della classifica britannica. Negli Stati Uniti, invece, venne pubblicato il 21 ottobre 1967, da una divisione della Capitol Records, la Tower Records e raggiunse la posizione 131 nella classifica Billboard; questa versione è stata intitolata semplicemente Pink Floyd, anche se il titolo originale era comunque indicato sul retro, come nella edizione inglese, ed è caratterizzata dalla eliminazione dei brani Astronomy Domine, Flaming e Bike e dall’aggiunta del lato A del singolo See Emily Play; anche l’ordine delle tracce venne modificato e al brano Interstellar Overdrive, posizionato come ultimo brano del disco, venne applicata una dissolvenza invece della continuazione per The Gnome. Le successive edizioni statunitensi avranno stesso titolo e scaletta dei brani dell’edizione inglese. L’edizione francese e quella canadese dell’album non presentano alcuna differenza rispetto a quella inglese mentre quella giapponese è identica a quella britannica, con in più il singolo See Emily Play collocato a fine disco; l’edizione italiana avvenne invece solo nel maggio 1971 e presenta una copertina completamente diversa sulla quale compare una foto del gruppo del 1969 con David Gilmour. Nel 1973 l’album venne ripubblicato insieme al successivo A Saucerful of Secrets dalla Harvest Records nella raccolta A Nice Pair; nell’edizione statunitense di quest’ultimo disco la versione studio di Astronomy Domine venne sostituita con la versione live che si trova in Ummagumma e il collegamento tra Interstellar Overdrive e The Gnome non è presente. La versione stereo dell’album fu pubblicata per la prima volta su Compact Disc nel 1987 per poi essere ripubblicata nel 1994 digitalmente rimasterizzata. Nel 1997, la EMI, per celebrare il trentesimo anniversario dell’album, pubblicò un’edizione speciale limitata, rimasterizzata in missaggio monofonico e confezionata in un digipak caratterizzato da una copertina tridimensionale. Con l’acquisto dell’album fu incluso un CD bonus di 6 brani, 1967: The First Three Singles, raccolta di tiratura limitata, contenente i primi singoli dei Pink Floyd. Nel 2007, in occasione del quarantesimo anniversario, sono state pubblicate, rispettivamente il 4 e l’11 settembre, due edizioni limitate dell’album, quella standard, contenente due dischi, e quella deluxe, di tre dischi. La confezione di quest’ultima, ideata da Storm Thogerson, assomiglia a un libro con copertina in tela, contenente una riproduzione di un quaderno di Syd Barrett. I primi due dischi contengono l’intero album, rispettivamente in missaggio monofonico e stereofonico e sono stati entrambi rimasterizzati da James Guthrie. Il terzo disco include diversi inediti e brani scartati, insieme ai primi singoli monofonici dei Pink Floyd. Tra il materiale inedito vi sono due versioni differenti di Interstellar Overdrive, una incisione di corta durata che si riteneva persa e il missaggio non sovraregistrato pubblicato in un EP francese. Vi è poi un missaggio di Matilda Mother proveniente dai nastri delle prime sessioni e un missaggio stereofonico del brano Apples and Oranges. Al momento della sua pubblicazione, l’album è stato criticato positivamente e negli anni successivi è stato riconosciuto come una delle pietre miliari del rock psichedelico degli anni sessanta. Nel 1967, sia Record Mirror che New Musical Express diedero all’album un voto di quattro stelle su cinque. Record Mirror commentò: «l’immagine psichedelica del gruppo prende realmente vita con questo LP, che è una bella occasione con cui (i Pink Floyd) mettono in mostra sia il loro talento che la loro tecnica di registrazione. L’album è pieno di suoni strabilianti». Cash Box lo ha definito “un’impressionante raccolta di attuali imprese del rock”. Sia Paul McCartney che Joe Boyd, vecchio produttore dei Pink Floyd, hanno valutato l’album positivamente. Alcuni, tra cui risalta Pete Townshend, hanno espresso il parere dei fan dell’underground, affermando che l’album non rispecchia le esibizioni dal vivo della band. Negli ultimi anni l’album ha ottenuto ancora più riconoscimenti. Nel 1999 Rolling Stone diede all’album 4 stelle e mezzo su 5, denominandolo «il capolavoro di Syd Barrett». La rivista Q descrisse l’album come «indispensabile» e lo incluse nella sua lista dei migliori album psichedelici di tutti i tempi. Mojo lo ha piazzato al quarantesimo posto nella lista The 50 Most Out There Album of all Time. Nel 2000 Q posizionò The Piper at the Gates of Dawn al numero 55 nella classifica 100 Greatest British Album Ever. Nel 2003 l’album venne collocato al 347º posto nella lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone. New Musical Express diede all’album 9 su 10, posizionandolo al quarto posto nella classifica Top 10 Psychedelic Albums. Nonostante non vi fosse un tour ufficiale dell’album, la band si esibì sia in Irlanda che in Scandinavia e nel mese di novembre intraprese il primo tour negli Stati Uniti. Quest’ultimo non ha riscosso alcun successo, soprattutto a causa del collasso mentale del frontman Syd Barrett. Nel tour americano molte canzoni come Flaming e The Gnome non vennero eseguite, mentre Astronomy Domine e Interstellar Overdrive divennero i brani principali delle esibizioni, situati spesso al centro della scaletta della band e frequentemente suonati come bis fino al 1970. Astronomy Domine è stata successivamente inclusa nel disco live di Ummagumma e suonata dai Pink Floyd di Gilmour durante il tour dell’album The Division Bell del 1994, con una versione inclusa nell’album dal vivo del 1995 Pulse. Nel 2006, durante il tour di On an Island, Gilmour ha riproposto Astronomy Domine. The Gnome, Chapter 24, The Scarecrow e Bike sono state eseguite poche volte nei concerti. Il successo dei singoli See Emily Play e Arnold Layne ha costretto la band a suonare spesso i due brani per un periodo limitato del 1967; le canzoni vennero poi rimosse dalla scaletta in seguito all’abbandono del gruppo da parte di Barrett. Durante le esibizioni del 1968, brani come Flaming e Pow R. Toc H. vennero eseguiti regolarmente dai Pink Floyd, senza il vecchio leader, nonostante queste canzoni fossero in completo contrasto con gli altri brani composti dalla band in quel periodo. Alcune delle canzoni di The Piper at the Gates of Dawn sono state rielaborate e riarrangiate in occasione dello spettacolo dal vivo The Man and The Journey del 1969 (The Pink Jungle è ispirata Pow R. Toc H., mentre una parte di Interstellar Overdrive è stata inclusa nel brano The Labyrinths of Auximines). A partire dal settembre 1967 la band si focalizzò principalmente sulle diverse nuove composizioni. Fra queste vi sono Reaction in G, una canzone creata dal gruppo in risposta alla gran folla pretendente dei loro vecchi singoli, See Emily Play e Set the Controls for the Heart of the Sun. Quest’ultima, scritta da Roger Waters, e in seguito aggiunta all’album A Saucerful of Secrets, divenne un pilastro della scaletta del gruppo fino al 1973. Essa fu reintrodotta dallo stesso Waters nelle sue performance dal vivo degli anni 2000. Questa era la storia del album adesso andrò a parlare nello specifico di questa Ristampa del 1988. Continente: U.K. Compagnia di Registrazione: EMI-FAME RECORDS Numero di catalogo: FA 3065 Informazioni di rilascio: ristampa della EMI-Fame per la serie “BEST BUY”; etichetta gialla della Fame differente, con logo rosso della EMI e scritte esterne in rosso. Identificazione: (I) 3rd Fame issue, 1986, standard cover, black Fame logo, grey background on backcover, stereo Emitex notes, Music For Pleasure credits, codebar, tan Fame labels, red Fame and EMI logo, “Manufactured in the U.K. by EMI Records Limited”; (II) 3rd Fame issue, 1986, standard cover, black Fame logo, grey background on backcover, stereo Emitex notes, barcode on sticker multi-country “00777 7 46384 1 8”, tan Fame labels, Fame and EMI logo, “Manufactured in the U.K. by EMI Records Limited”. Copertina davanti: la copertina è quella classica con la foto del gruppo in stile psichedelico, lucida, riporta la parola “Fame” in nero attraverso l’angolo in alto a destra per obliquo (tuttavia si conoscono alcune copie con la scritta “Fame” stampata in rosso), il logo nero della EMI è in alto a sinistra, in basso riporta “PiNK FLOYD” a lettere bianche. Copertina dietro: (I): il retro della copertina è quello classico, ma di color grigio scuro, in alto a destra mostra il numero di catalogo “FA 3065” e “STEREO” e sotto un codice a barre con il numero “5 099941 306512”, il titolo è in alto, con poco sotto i nomi dei membri della band e la scaletta dei brani, alla cui fine a destra riporta i crediti di copyright e “(P) 1967”, alla sinistra della scaletta riporta invece “This album was The First to be recorded by Pink Floyd. It was originally released on the Columbia label (SCX 6157) in 1967.”, in basso riporta al centro i due loghi della Columbia e ovale della EMI, con a sinistra “E.M.I. RECORDS THE GRAMOPHONE COMPANY LTD.” “HAYES.MIDDLESEX.ENGLAND” “Made and Printed in Great Britain”, e con a destra i crediti “stereo” della New Emitex, e la scritta “Fame” “DISTRIBUITED BY MUSIC FOR PLEASURE LIMITED. HAYES. MIDDLESEX” ed il piccolo logo della EMI. (II): esiste anche una seconda versione, uguale alla prima, ma sul retro della copertina ha il codice a barre coperto da un adesivo con un codice a barre “00777 7 46384 1 8” ed i dettagli di vari paesi. Titolo testo e colore: la scritta “PINK FLOYD” sul davanti è a lettere bianche. Codice a barre: 5 099941 306512. Bordo del della copertina: a sinistra riporta “FA 3065”, al centro riporta “PINK FLOYD: THE PIPER AT THE GATES OF DAWN”. Busta interna: (1): la busta interna è di carta bianca e riporta le scritte in basso: “DRG PACKAGING BAGS [logo] British Patent No.1072844 & 1125555 563” (a sinistra), “1/88 MADE IN GREAT BRITAIN” (a destra). (2): la busta interna è di carta bianca e riporta le scritte in basso: “DRG MALAGO [logo] British Patent No. 1125555 321 B” (a sinistra), “11/88 MADE IN GREAT BRITAIN” (a destra). Titoli delle canzoni: titoli normali in inglese. Tempi delle canzoni: assenti. Continente della etichetta: U.K. Numero di etichetta: FA 3065. Informazioni della etichetta: etichetta gialla della EMI con il logo rosso rettangolare della EMI e sopra la scritta “Fame” a lettere rosse, al centro riporta a sinistra “1”, con sotto “YAX 3419” “(P)1967 Original sound recording made by EMI Records Ltd.”, a destra “1”, “STEREO” ed il numero di catalogo “FA 3065”, in basso riporta il titolo e la scaletta dei brani, più sotto termina con “PINK FLOYD” e “Westminster Music Ltd.”. Scritte sul bordo della etichetta: le scritte sul bordo sono a lettere rosse ed iniziano in alto a sinistra (ore 10) e dicono “All rights of the producer and of the owner of the recorded work reserved. Unauthorized copying, hiring, renting, public performance and broadcasting of this record prohibited. Manufactured in the U.K. by EMI Records Limited” a lettere maiuscole. Numeri di matrice: 1) YAX 3419-5-1-1-17 ; YAX 3420-5-1-2- (stampati); 2) YAX 3419-5-1-2- HTM ; YAX 3420-5-1-3- (stampati, eccetto “HTM”); 3) YAX 3419-6-1-3 ; YAX 3420-5-1-3 (stampati). Queste erano le informazioni specifiche di questa ristampa in vinile ora scriverò quello che dicono di questo album su alcuni libri di musica che possiedo. Sul libro i 1000 dischi fondamentali rock ne parlano cosi di questo album: Il primo singolo del complesso più chiacchierato della Londra di inizio ’67, Arnold Layne/Candy And A Currant Bun, esce in marzo dribbla la censura della BBC e scala le classifiche fino a un rispettabile ventesimo posto. Può esserne soddisfatta la EMI che ha ingaggiato i Pink Floyd per una cifra considerevole, cinquemila sterline, e li ha però dirottati sulla consociata Columbia. La scelta per il debutto di due canzoncine graziosissime ma non granchè rappresentative di quanto i ragazzi sanno inventarsi su un palco, commercialmente ha pagato. Ancora meno rappresentativa è See Emily Play, scanzonato beat appena venato di potabile bizzarria che in maggio è numero sei, e però il retro è Scarecrow: tono favolistico, umori lisergicissimi e la sensazione che siano sbarcati i marziani è forte. A chiarire la peculiarità del gruppo anche a chi non abbia avuto la fortuna di vederlo dal vivo, fra faretti fantasmagorici e macchine del ghiaccio, ci pensa in luglio un album in massima parte firmato dal carismatico leader il cantante e chitarrista Syd Barrett, e che dei pezzi precedenti editi recupera proprio e soltanto Scarecrow. Ad aprire i due lati Astronomy Domine e Interstellar Overdrive: la prima gioco di chitarre liquide e fulgide a rimpiattino fra stanze d’ ecco; la seconda epopea cosmica propulsa da un riff elastico che lascia spazio nella lunga parte centrale a momenti di pura improvvisazione. Basterebbero a rendere The Piper At The Gates Of Dawn un classico della psichedelia inglese. A scriverlo definitivamente nell’ elenco delle pietre miliari del rock di ogni genere ed epoca provvedono altre canzoni splendidamente disturbanti come Lucifer Sam chitarre distorte a intessere una melodia svagata, o Matilda Mother, trafitta da una solista arabeggiante, o ancora la fluttuante Chapter 24. Ove il tic-chettante procedere di Flaming e Pow R. Toc H e il fiabesco affabule di The Gnome e Bike, con tanto di coro finale di ranocchi, chiariscono che saranno anche matti, ma pericolosi no. Noi posteri lo sappiamo: tranne uno e solo per se stesso. Sul libro i 500 migliori album di ogni tempo della rivista Rolling Stone album e stato inserito al 343° posto scrivono quanto segue : “Sono pieno di polvere e chitarre”, disse Syd Barrett dei Pink Floyd a Rolling Stone. Il loro primo album suonava proprio cosi: tutto chitarre acide e immagini giocose e pisichedeliche. “Astronomy Domine” mostra il lato pop del gruppo; “Intersteller Overdrive ” gli sballi più galattici. Sul libro the prog side of the moon suoni e leggende del rock europeo anni 70 ne parlano cosi: Uno dei grandi testi della psichedelia inglese. Più che il primo disco dei Pink Floyd è l’ unico disco di Barrett con i Pink Floyd, prima che la band passasse a suonare la musica che l’ ha resa famosa. Non tanto rappresentativo di quel che la band suonava in quei mesi, cio’ è libera improvvisazione psichedelica, è invece un disco di bizzarre storielle visionarie scritte da Barrett nel suo stile magico e un po’ zoppicante. Mancano i due pezzi più belli e famosi, Arnold Layne e See Emily Play, usciti solo su 45 giri, però ci sono altre splendide pagine di fantasiosa ispirazione come Lucifer Sam (il gatto di Barrett), Bike (amori adolescenziali in bicicletta), The Gnome (sdoppiamento di personalità Frodo Baggins/Barrett). Astronomy Domine e Interstellar Overdrive sono i soli esempi rimasti delle lunghe improvvisazioni fatte sul palco, di quel rock spaziolisergico che influenzerà per esempio gli Hawkwind. Nel 2007 la EMI ha celebrato il 40° anniversario con triplo CD che raccoglie le versioni mono e stereo a aggiunge un disco di 45 giri e alternate takes. Sul numero speciale da collezione della rivista Rolling Stone 500 migliori album di sempre il disco fu inserito alla 347° posizione e scrissero cosi: <<Sono pieno di polvere e chitarre>>, disse una volta Syd Barrett parlando dei Pink Floyd. E questo disco è il perfetto corrispettivo sonoro di tali parole. L’ album di debutto del gruppo è tutto chitarre acide e immagini giocose e psichedeliche, sia nei momenti più pop (See Emily Play, nella versione Usa) che negli sballi megagalattici (Interstellar Overdrive). Un disco bellissimo da avere nella propria collezione che ha influenzato tantissimi artisti venuti dopo uno in particolare fu David Bowie che prese molta ispirazione da Barrett sopratutto nei suoi primi album e che a fatto da base per la evoluzione di un gruppo che il più conosciuto nel mondo.