Augusto Righetti Group / Donna Summer ‎Dimmi Se… / Try Me

Etichetta: Durium ‎Ld A 7926 Formato: Vinile, 7″, Jukebox Paese: Italia Uscita: 1976 Note: Vietata la Vendita Utilizzazione esclusiva per Juke-Box Tracce: Lato A Augusto Righetti Group Dimmi Se… Lato B Donna Summer Try Me. Augusto Righetti Group o semplicemente Augusto Righetti era negli anni ’60 un chitarrista virtuoso che ha iniziato sin da giovanissimo una carriera professionale sia nella musica leggera sia nella classica. Attivo soprattutto a Milano, con il suo gruppo Le Ombre era ospite fisso a metà degli anni ’60 del locale Charly Max, dove ha avuto modo di incontrare i Beatles nel loro tour italiano (era il 1965) partecipando anche al loro concerto nella città lombarda. Dopo questa esperienza incide nel 1966, con la complicità di Mogol, Calabrese e Beretta un intero LP con la Carosello con cover dei Beatles dal titolo “Righetti al Charly Max canta i Beatles in italiano” (disponibile per i curiosi anche su Onsale Music). A suonato in vari gruppi : Augusto Righetti And His Charly’s Team, Augusto Righetti E Le Sue Ombre, Augusto Righetti Group con loro a inciso questa canzone Dimmi Se… poi con I Vicini Di Casa, Orchestra Di Augusto Righetti e Bravo band. Sul lato B e presente la canzone Try Me, I Know We Can Make It di Donna Summer solo che su questo 45 giri hanno scritto semplicemente Try Me comunque Try Me, I Know We Can Make It è un singolo della cantautrice statunitense Donna Summer, il secondo estratto dall’album in studio A Love Trilogy, pubblicato il 17 maggio 1976 dall’etichetta Casablanca Records. Il trio Summer/Moroder/Bellotte aveva già pronto il seguito: Try Me, I Know We Can Make It, il quale è composto da coretti, incastri d’archi e un motivetto di xilofono. La canzone viene pubblicata nell’album A Love Trilogy sotto forma di suite della durata di 18 minuti, la quale fu realizzata in soli tre giorni. Occupava 4 melodie ben distinte in stile disco (Try me, I Know, We Can Make it e Try me, I Know We Can Make it). La canzone ripeté l’exploit commerciale dei singoli precedenti. Donna Summer era ormai diventata popolarissima grazie alla sua immagine sexy ed accattivante, ottenendo anche il titolo di “First Lady of Love” (“Primadonna dell’amore”). La svolta dell’estate era arrivata sotto forma della canzone disco ” Love to Love You Baby ” che nella sua interezza durò quasi diciassette minuti e occupò l’intero primo lato dell’omonimo album del 1975 . A causa del suo successo (e anche del suo successo come singolo da 12 pollici ) il formato è stato ripetuto con l’album successivo e con questa canzone che era più lunga di “Love to Love You Baby”, che durava diciotto minuti. Le versioni modificate sono state rilasciate anche nel formato singolo da 7 pollici. “Try Me, I Know We Can Make It” ha raggiunto la posizione numero 80 nella Billboard Hot 100 degli Stati Uniti e la numero 35 nella classifica dei singoli R&B. Tuttavia , era più popolare nei nightclub, diventando il secondo singolo numero uno della Summer nella classifica Dance Club Songs nel maggio 1976 e rimanendo in cima a quella classifica per tre settimane. Ha anche raggiunto il numero sei nelle classifiche dei singoli in Spagna e il numero 22 nella classifica delle radio spagnole. Questo 45 giri è stato prodotto dalla Durium. La Durium è stata una casa discografica italiana, attiva tra gli anni quaranta e il 1989. Parte del catalogo ed il marchio sono stati successivamente rilevati dalla Dischi Ricordi, che ne ha fatto uso per alcune riedizioni. Il suo marchio iniziale era costituito dalla scritta Durium in stampatello, sormontata dalla stilizzazione di tre trombe e un’aquila. Nell’immediato dopoguerra questo logo fu abbandonato in favore di un’immagine stilizzata di un disco con tre raggi interni, attraversato dalla scritta Durium in corsivo. È oggi un marchio non utilizzato. La Durium s.a. nasce nel 1935 a Milano (la denominazione originale è Durium La Voce dell’Impero) per opera di un gruppo di imprenditori milanesi tra cui Martinengo e Alberto Airoldi, che ne diventa presidente. La sede è in corso Garibaldi a Milano e la produzione riguarda sia i dischi che i fonoriproduttori. I primi dischi pubblicati sono favole per bambini recitate, e altre produzioni dedicate al mercato delle colonie e per le truppe all’estero. Negli anni 1935/1936 – mancando il materiale per la produzione – vengono anche pubblicati dischi su supporto di cartone, contenenti corsi di lingue, tecnici, e materiale di propaganda. Con lo scoppio della guerra gli uffici ed alcuni studi di registrazione vengono trasferiti da Milano a Erba, in via Trieste. Al termine della seconda guerra mondiale, il management decide di tornare a Milano – nella nuova sede in passaggio degli Osii 2 – solo per quanto riguarda gli uffici amministrativi e di rappresentanza, poi traslati in via Alessandro Manzoni 40/42. A Milano viene affittato un magazzino per i dischi finiti, mentre resta ad Erba la parte produttiva (masterizzazione e stampa). È un periodo di difficoltà economiche legate all’ancora immatura discografia italiana; la posizione finanziaria si stabilizza nel 1948 con l’ingresso nella società dell’imprenditore di origine armena Krikor Mintanjan (il cui cognome a volte è italianizzato in Mintangian) che nomina la moglie Elisabel direttrice responsabile e assume come direttore artistico il nipote del cofondatore Alberto, Aurelio Airoldi, che rimarrà in azienda fino al 1977, e il pianista, arrangiatore e compositore Franco Cassano, che rimarrà alla direzione fino al 1986. Oltre a dirigere la casa discografica, Cassano pubblica vari album per l’etichetta come pianista e scrive diversi successi per i loro artisti come Sei diventata nera per Los Marcellos Ferial, incisa anche in cinese, o come Melodia per Jimmy Fontana, portata al successo nel Regno Unito da Engelbert Humperdinck con il titolo The Way It Used to Be, e che verrà incisa nel mondo in diverse altre lingue. Gli anni Cinquanta costituiscono un periodo di notevoli investimenti finanziari per l’azienda : attraverso aumenti di capitale e prestiti obbligazionari, la base dell’azienda passa dai 30 milioni di lire del 1955 arrivando a 180 milioni di lire già nel 1959. Per poter sfruttare realtà industriali del settore già esistenti, la Durium incorpora per fusione realtà discografiche minori e in stasi quali la “Royal” s.p.a., la “Sprint” s.r.l., la “Duomo Edizioni Musicali” s.r.l, utilizzandole per espandersi. Sono soprattutto l’attività di ricerca di nuovi artisti, nonché lo sviluppo di nuove strategie di promozione e vendita, a rilanciare l’etichetta. Negli anni Cinquanta, mentre la discografia italiana trova una propria identità con la nascita di case discografiche quali la RCA Italiana e la CGD, vengono prodotti nuovi artisti quali Aurelio Fierro, Flo Sandon’s, Roberto Murolo e Marino Marini, dando un notevole impulso all’attività nella musica leggera. Negli anni Sessanta vengono promossi personaggi come Little Tony, Los Marcellos Ferial, Rocky Roberts, Mario Trevi, Bruno Venturini, Le Snobs, Wess, Dori Ghezzi, Fausto Papetti, Passengers, Camaleonti, Nini Rosso, I Vianella; artisti che godono di un forte supporto grazie al direttore dell’ufficio stampa della casa discografica Luciano Giacotto che negli stessi anni è anche direttore della rivista di musica giovanile Ciao Amici, oltre che produttore. La Durium intuì fin dagli anni cinquanta l’importanza di distribuire in licenza musica straniera utilizzando la propria sempre più avanzata fabbrica di Erba; ecco la distribuzione di artisti internazionali come Al Caiola, Don Costa, James Brown, Paul Anka, Mouth & MacNeal, Donna Summer, Ferrante & Teicher, Dee D. Jackson, Steve Lawrence, Eydie Gormé, Don McLean, Shirley Bassey, Plastic Bertrand, Telex e molti altri. Nel 1968 viene aperta una nuova sede a Roma, in via Montanelli 11, mentre nel 1975 vennero acquisite le società “Immobiliare Lidia s.p.a.” e “Equipe Dischi s.r.l. Nel 1977 la Durium raggiunse il proprio picco con un incremento di vendite netto del 35% rispetto all’anno precedente, per un totale di 6.25 milioni di dollari dell’epoca, mentre l’anno di massimo capitale sociale fu il 1982: 720 milioni di lire. Nel 1981 la Durium festeggia anticipatamente il proprio cinquantenario, ma le vendite, complici la diffusione delle audiocassette registrabili e la diffusione della musica attraverso le radio libere, sono già in netto calo: dalle 800 000 copie di qualche anno prima, una hit da numero uno non riesce a vendere più di 400 000 copie. La crisi peggiora nella seconda metà degli anni ottanta, in concomitanza con la diffusione dei costosi cd e in contemporanea con molte imprese discografiche: nel 1986 Krikor Mintanjan abbandona la società, rilevata da Luca Rinaldi, il quale successivamente la cede ad Enrico Rovelli (che nello stesso periodo ha anche acquistato la Ariston Records). Nonostante questo negli anni ottanta continua l’attività di ricerca di nuovi talenti portando al successo molti artisti, tra cui i Vanadium, uno dei primi gruppi heavy metal italiane, e una giovane Fiordaliso che lancia al Festival di Sanremo successi come Una sporca poesia, Oramai, Non voglio mica la luna, Il mio angelo e Fatti miei. Rovelli tenta quindi la ristrutturazione aziendale. Il primo ramo ad essere tagliato fu quello più costoso: la incisione, produzione e stampa dei prodotti finiti. Lo stabilimento di Erba, ormai troppo costoso, fu così abbandonato. A ruota, anche le attività di registrazione e mixaggio dei dischi vennero dismesse, lasciando quindi anche gli studi di viale Troya. In questo modo, la Durium si trovò a usufruire, solo quando necessario, di studi di registrazione e di stampa terzi come fornitori. Di fatto, dal 1984 i lavoratori vennero progressivamente posti in integrazione salariale straordinaria a causa della situazione di crisi aziendale. Le vendite, però, complice il catalogo non più competitivo e la carenza di nuovi artisti in grado di vendere a sufficienza, continuarono a declinare. Lo stesso Rovelli tentò quindi di costituire una società, la Kono Records, con l’intenzione di fondere i cataloghi di Durium ed Ariston, ma a causa del passivo accumulato dalle due aziende l’operazione non andò a buon fine. La Kono pertanto nascerà poi come casa discografica autonoma inglobando alcuni artisti della Ariston e della Durium, entrambe fuori da ogni attività operativa nel 1989. La Durium viene dichiarata fallita il 14 marzo del 1989; a quel punto, furono liberati anche gli uffici della sede legale, in via Manzoni, cessando la Durium di esistere anche formalmente. Due bellissime canzoni di due epoche diverse fra loro.

Lato A
Lato B

Pubblicato da Saverio Roncato

Ciao mi chiamo Saverio Roncato ho 31 anni e vivo a Ferrara in Emilia Romagna

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